sabato 26 giugno 2010

BAMBINI, RAGAZZI E RAGAZZE SOTTRATTI ALLA FAMIGLIA E COLLOCATI IN STRUTTURE PROTETTIVE




Tutte le Istituzioni Protettive, e parimenti le Istituzioni Punitive (Carceri), sono essenzialmente punitive delle colpe che i minori sono costretti a subire, a causa delle proprie menomazioni, costituite da: povertà (la famiglia non ha mezzi sufficienti di sostentamento), disabilità (handicappati), caratterialità (ragazzi difficili), perdita dei genitori (orfanotrofi), separazione dei genitori, bambini in carcere con la madre, ecc.
Inoltre in nome dell’affermazione che i vecchi diventano bambini: anche i Ricoveri di Anziani sono altrettante caserme.

Pertanto il ricovero in questi Istituti è anche un gesto di colpevolizzazione dei minori, a causa delle suddette menomazioni, per le quali vengono appunto istituzionalizzati.

L’istituzionalizzazione purtroppo è anche la dimostrazione dell’affermazione biblica: ”i vostri padri hanno mangiato l’uva acerba e i figli sono nati con i denti legati”.

Fondamentalmente tutti gli Istituti di Protezione sono identici alle Caserme Spartane, dove i maschietti di 4 anni venivano militarizzati, per formare l’ideale del maschio-soldato spartano.
Infatti tutti gli Istituti debbono adottare una disciplina che renda possibile la loro esistenza.

Ovviamente il mantenimento è accompagnato dalla “educazione”, o “formazione”, che in questo contesto disciplinare si può definire “condizionamento psichico”, che influenzerà tutta la vita degli ex-ricoverati nelle Strutture Protettive.
Forse gli handicappati potrebbero avere bisogno di una assistenza medica, ma ciò non toglie che purtroppo sono sottoposti a disciplina.

Tutto è dimostrato dal fatto che tutti gli istituzionalizzati o i ricoverati se possono scappano il più presto possibile, salvo il processo di condizionamento che li ha persuasi a continuare a restare.

Il processo di civilizzazione comporterebbe che finalmente ogni istituzionalizzazione scomparisse, per dare spazio alle familiarizzazioni, oggi sempre maggiormente possibili. Evidentemente va difeso il diritto di scelta di membri che appartenevano alla propria famiglia, distrutta dalla separazione.
Il Prof. Basaglia è riuscito a fare scomparire i Manicomi, che comunque avevano tante e inenarrabili analogie con le Istituzioni Protettive.

Si potrebbe anche affermare che specialmente l’Istituto Protettivo, pur essendo compensativo di tante carenze, è anch’esso uno psicofarmaco, che condiziona il cervello dei ricoverati.

Pertanto Istituzionalizzare un bambino per sottrarlo al rapporto nefasto con i genitori, o con uno dei genitori, è una violenza peggiore della violenza psichica subita dalla loro separazione. È un punire lui a causa della separazione dei suoi genitori, oltre che essere anche una punizione di uno o dell’altro genitore che non lo ha voluto, o che non permette che l’uno o l’altro benefici della scelta del figlio di restare assieme.

Quindi, in occasione della separazione dei coniugi: anzitutto il primo diritto che esiste e deve essere affermato è la libertà di scelta fatta dal bambino, anche qualora fossero più fratellini e scegliessero tutti di stare tutti dalla stessa parte, trattandosi di esseri umani e non di merce.
Semmai il giudice deve accertarsi che il bimbo sia veramente libero di scegliere e non sia influenzato da subdoli ricatti o minacce.

In base a questi principi naturali, oltre che umani: sembrano inutili le sempre più numerose associazioni, specialmente maschiliste, che vogliono affermare o contrattare i diritti genitoriali; infatti sono tentativi di perversione di una legge naturale, che deve restare indiscutibile.


(Dr.Giovanni Basso – Psicologo-Psicoterapeuta e Perito Grafologo)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ASSURDE REALTA' FRESCHE DI GIORNATA: ieri mattina un'assistente Sociale romana mi spiegava che era giusto sostenere la teoria che un padre che violenta i propri figli deve COMUNQUE (magari in forma protetta) mantenere dei rapporti col figlio/a, altrimenti crescerebbe disturbato senza padre, e che chiunque ha diritto di frequentare i propri genitori, anche se sono violenti.
E' evidente che l'Ass.Soc. in questione (ma è solo una delle tante) non si è mai domandata con quali DISTURBI CRESCE UN FIGLIO ABUSATO DAL PADRE.
Le domando allora come mai, visto che I GENITORI SONO COMUNQUE INDISCUTIBILI, quotidianamente vengono sottratti bambini ai genitori e allontanati dagli stessi e messi in Case Famiglia, a volte senza farglieli più vedere per mesi, anni, e troppo spesso per stupide motivazioni, o per soli SOSPETTI di PAS.
Lei mi ha risposto:" Eh lo so: INFATTI I BAMBINI NELLE CASE FAMIGLIA DIVENTANO TUTTI SERIAMENTE DISTURBATI".
Questa risposta (e non solo questa!) , data da un' ASSISTENTE SOCIALE, si commenta da sola.

Elena A.