lunedì 15 febbraio 2010

Le madri fusionali



"Tu sei troppo fusionale! Questa è certo l'accusa più ricorrente rivolta a tutte le madri affettuose del giorno d'oggi.
Mi scandalizza il fatto che nessuna madre normale possa essere se stessa senza che la si accusi di essere fusionale...
...
Indubbiamente il contributo della psicoanalisi a una nuova visione del ruolo della madre nei confronti del bambino è stato considerevole, e qui intendo esprimere tutta la mia ammirazione nei confronti di chi, in questo campo, è stato capace di grandi intuizioni. I bambini e i loro genitori, nel corso della mia pratica trentennale, mi hanno dimostrato fino a che punto le osservazioni di questi terapeuti siano ricche e vere, da Freud a Françoise Dolto, passando per Winnicott e Lebovici. Sfortunatamente, un'interpretazione semplicistica, erronea e partigiana delle loro scoperte, diffusa da psicologi dalle ideee dogmatiche che si rifanno alla psicoanalisi, ne tradisce quotidianamente il pensiero e destabilizza le madri.

Non mancherò di denunciare queste deviazioni richiamandomi sistematicamente alle parole dei maestri. La mia esperienza trentennale come pediatra, unitamente alla mia formazione nel campo della psicopatologia infantile e alle scoperte della neurofisiologia contemporanea, mi consentono di separare il grano dal loglio, nell'interesse dei genitori e dei loro figli...

La madre è troppo spesso criticata nella nostra società, dai suoi primi slanci verso il neonato fino all'ingresso di suo figlio nel mondo degli adulti, e questo nonostante gli avvertimenti, già cinquant'anni fa, del grande pediatra e psicoanalista inglese D. W. Winnicott. Ora, se noi continuiamo a destabilizzare l'istinto materno, mettiamo in moto una vera e propria macchina destinata a produrre la violenza infantile. E' urgente suonare il campanello d'allarme in un paese in cui il numero dei secondini è in aumento mentre diminuisce quello dei pediatri...Quale sarà il futuro di una società come questa?

A mio parere, il riconoscimento dell'importanza del ruolo materno non rimette in discussione né l'attività professionale della madre, conquista fondamentale per la sua dignità e la sua sicurezza, né l'organizzazione delle forme di custodia, né il ruolo del padre. Al contrario, vedremo in che modo tutti questi elementi, come i pezzi di un puzzle, devono essere assemblati per aiutare la madre a far crescere il suo bambino rispettando ciò che le detta l'istinto.

La società deve mobilitarsi per sostenerla, gli operatori dell'infanzia devono aiutarla con tutta la dedizione di cui sono capaci. E coloro che li formano - pediatri e psicologi - vanno incoraggiati alla massima umiltà; non devono mai esprimere giudizi nei confronti della madre nè pensare di poterla sostituire. Infatti la madre spesso li vive come rivali, che la destabilizzano e nuocciono allo sviluppo del bambino.

Poniamo fine al massacro delle madri, come abbiamo fatto con quello dei piccoli di foca! Winnicott ci ha avvertito "Un bambino da solo [leggete: senza sua madre] non esiste"..."



Tratto da "Elogio della madre", Edvige Antier

Nessun commento: