mercoledì 6 gennaio 2010

Bambina di quattro mesi sparita con la madre


Entrambe erano ospitate da un centro di accoglienza per mamme dei servizi sociali di Parma. Da dieci giorni nessuno le ha più viste, la polizia sta cercando di rintracciarle. Il padre, un giovane pugliese, teme che la piccola sia stata portata in Brasile,

di Maria Chiara Perri


Mary (nome di fantasia), quattro mesi e mezzo, è al centro di una contesa internazionale. La mamma brasiliana l'ha portata via dalla casa di accoglienza di Parma dove entrambe vivevano su disposizione del Tribunale dei Minori. Da dieci giorni nessuno ha più notizie di loro. Il papà della piccola, un giovane pugliese, teme che l'ex compagna possa essere fuggita portando Mary, che ha cittadinanza italiana, nel suo Paese d'origine. I servizi sociali il 20 dicembre hanno informato la polizia del mancato rientro della donna e della bambina nella casa d'accoglienza. Da allora, le indagini per rintracciarle non avrebbero dato frutto.

Mary è vittima di una storia intricata iniziata ancor prima della sua nascita. Il padre italiano, Giovanni (nome di fantasia) e la madre brasiliana si sono conosciuti nel 2008 a Parma e nel corso della relazione, durata circa un anno, la donna è rimasta incinta. Secondo quanto riferito dal padre, l'ex compagna avrebbe deciso di non tenere il bambino e di interrompere il rapporto. A quel punto lui ha lasciato Parma, ritornando nel paese d’origine in Puglia. Dopo diversi mesi è venuto a conoscenza del fatto che la donna aveva portato a termine la gravidanza ed era andata a convivere con un sudamericano. La bimba nata, Mary, sarebbe stata riconosciuta da un terzo uomo, un emiliano conoscente della madre, per poterle farle avere cittadinanza italiana.

E' così iniziata la battaglia legale di Giovanni per il riconoscimento di quella che con ogni probabilità poteva essere sua figlia. L'uomo riesce ad ottenere un incontro con l'ex compagna per poter vedere la bimba e con un fazzolettino di carta asciuga la saliva della piccola. Con quello fa fare il test del dna in un poliambulatorio di Parma: positivo. Il padre naturale è lui. Quello legale, un altro italiano. Quello effettivo, il nuovo compagno della madre, un sudamericano.

Giovanni nomina un avvocato e inizia le pratiche per il riconoscimento della paternità, nel timore che la piccola Mary possa essere portata all'estero dalla mamma. Timore che sembra concretizzarsi all'improvviso lo scorso novembre, quando a Parma arriva dal Brasile la nonna della piccola. Il padre vede il rischio di sottrazione della figlia e, test del dna legalizzato alla mano, informa il Tribunale dei Minori. Viene disposto un intervento dei servizi sociali, che portano la piccola di Mary di soli tre mesi in una struttura protetta, togliendola alla madre. La donna informa la stampa di quello che ritiene una grave abuso, ma dopo pochi giorni potrà rivedere la piccola. Entrambe saranno ospitate in una casa d'accoglienza per madri dei servizi sociali di Parma, dove rimarranno per circa un mese in attesa del disconoscimento della paternità dell’emiliano e il riconoscimento di quella di Giovanni. Il padre non può ancora vedere la piccola, ha sue notizie solo tramite contatti saltuari con gli assistenti sociali e con l'ex compagna.

Il 20 dicembre scorso, la scomparsa. Solo dopo otto giorni Giovanni viene a sapere che la sua bimba è stata portata via. Si mette in contatto con la questura di Parma, riferisce tutto quello che sa sulle persone che potrebbero ospitare la madre in Italia. Ma la vera paura è che la piccola Mary abbia già sorvolato l'Atlantico, diventando uno dei tanti bambini contesi da genitori lontani, piccoli innocenti oggetto di estenuanti trattative internazionali.

(01 gennaio 2010)
http://parma.repubblica.it/dettaglio/Bambina-di-quattro-mesisparita-con-la-madre/1817726

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